BUONE PRATICHE: “Appalti? Sarà favorito chi paga almeno 9 euro all’ora”. Sul salario minimo Livorno vuole fare da laboratorio nazionale. “Questa città è un simbolo, le altre ci seguano

Dal Fatto Quotidiano: LA MOZIONE – Il Comune vuole fare da laboratorio nazionale. DI FRANCESCO LO TORTO (23 DICEMBRE 2023)

Un salario minimo di nove euro l’ora per tutti i lavoratori impiegati  negli appalti del Comune di Livorno.

Mentre a livello nazionale la proposta dei partiti di opposizione è stata affossata dalla maggioranza, l’introduzione di un salario minimo legale inizia a prendere forma a livello locale, seppur solo in forma di indirizzo politico. Il consiglio comunale di Livorno ha approvato a larga maggioranza una mozione in sostegno della retribuzione dei lavoratori comunali. La mancanza di una legge nazionale in materia impedisce alla misura di rendere obbligatorio il rispetto del salario minimo per chi si aggiudicherà un appalto. Ma, per il sindaco di Livorno Luca Salvetti, il provvedimento approvato è un chiaro messaggio politico all’esecutivo di Giorgia Meloni. “Chi deve legiferare su questo tema è il governo purtroppo. Fino a che non si modifica la legge a livello nazionale e si inserisce un riferimento al salario minimo come elemento obbligatorio, noi non lo possiamo applicare in modo inderogabile – ha spiegato a ilfattoquotidiano.it -. Ma lo considereremo un elemento di pregio e, dove possibile, tra le varie proposte che ci arriveranno per gli appalti preferiremo quelle che lo prevedono”.

Livorno è un simbolo – rivendica Aurora Trotta, consigliera di opposizione di Potere al Popolo, 25 anni, prima firmataria della mozione – Vogliamo che questa mozione diventi uno spartiacque e che altri Comuni ci prendano ad esempio”. “. Inizialmente presentata dal Movimento 5 Stelle, la mozione approvata è stata modificata da un emendamento di Potere al Popolo. Entrambe sono forze di opposizione: al loro voto si è aggiunto quello della lista civica di sinistra Buongiorno Livorno (anch’essa minoranza), ma anche quelli del Pd e dalle civiche affiliate) oltre che dalla lista civica di sinistra Buongiorno Livorno. Contraria solo la destra. “La larga maggioranza con la quale è stata approvata la misura – dice Salvetti, che da indipendente dal 2019 guida una coalizione di centrosinistra – è il sintomo che la città di Livorno ha una posizione molto precisa sul tema, opposta a quella del governo Meloni”, prosegue. La speranza è che la mozione possa trasformare Livorno in un laboratorio politico. “Quello che però potrà essere prodotto in questo laboratorio dipende molto da che ingredienti ci sono a disposizione – sottolinea ancora il primo cittadino -. Se la legge ci dà dei margini bene, altrimenti non possiamo infrangerla”..

Sciopero alla Ecobat

Da IL GIORNO:

Paderno Dugnano (Milano) – È un dicembre di mobilitazioni quello che sta vivendo il Nord Milano tra crisi aziendali, scioperi e licenziamenti collettivi, ieri mercoledì 13 dicembre, a incrociare le braccia sono stati i dipendenti di Ecobat, società di Paderno Dugnano, leader mondiale nel riciclaggio delle batterie e nella produzione di piombo.

L’azienda ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 7 dipendenti sui 66 totali del sito di via Beccaria, dopo già 9 mesi di cassa integrazione. “I vertici hanno motivato questa scelta con il calo della produzione, che c’è stato ma è dipeso dallo stop dei mesi scorsi. Ora i forni hanno ripreso a lavorare, così come gli addetti su tre turni”, ha spiegato Antonio Iavarone, sindacalista Fim. “Ci sono stati dipendenti che si sono proposti per l’uscita volontaria, sfruttando anche la possibilità di prepensionamenti.

Chiediamo all’azienda di accontentarsi di questi, senza sfoltire ulteriormente e unilateralmente”.

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